Olio di oliva e Olio EVO… trova le differenze!
È il più nobile e insostituibile condimento della cucina mediterranea, è ricco di preziosi nutrienti importanti per la salute, apprezzato anche per altri usi terapeutici e cosmetici.
Quante volte, in cucina, hai visto le bottiglie di olio, sei andato dritto come un treno e hai condito la pasta con il primo olio che capita?
O magari fai parte di quel gruppo di persone che notano la scritta diversa sull’etichetta “Olio di Oliva”… “Olio extravergine di Oliva”…ma vai comunque a sentimento per condire i piatti senza sapere le sostanziali differenze?
Ebbene sì, c’è differenza tra “Olio di Oliva” e “Olio Extravergine di Oliva” ed oggi te le spiegherò!
Questi 2 oli sono differenti, e si differenziano in base al tipo di lavorazione per ottenere il prodotto finale. Ma per rispondere ancor meglio a questa domanda cercherò di far chiarezza sulle varie tipologie di estratto dalle olive, e comincio con dirti che esistono varie tipologie di olio d’oliva, vediamole insieme:
L’olio extra vergine di oliva (o olio EVO) è il prodotto più naturale che si può ottenere, una vera e propria spremuta di olive sane, cioè quelle olive che non hanno mai toccato terra! Un Olio si definisce extra vergine quando è ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici senza l’aggiunta di additivi, e le sue analisi chimiche e fisiche soddisfano una lunga serie di parametri richiesti dai regolamenti comunitari, ad esempio l’acidità che deve essere inferiore allo 0,8%. Quando si produce un olio extravergine gli unici trattamenti ammessi sono: la decantazione, la centrifugazione, la filtrazione e il lavaggio. Questa è una condizione essenziale per rendere l’olio Evo così prezioso e ricco di proprietà organolettiche. Spesso l’olio extravergine d’oliva è estratto a freddo, ossia ad una temperatura inferiore ai 27°. L’olio EVO presenta acidi grassi molto importanti che sono essenziali per l’organismo, come gli Omega 3, per questo motivo sono sempre più coloro che scelgono di consumare l’olio extravergine d’oliva a crudo come condimento (non è invece considerato il miglior olio per friggere). Quest’olio molto pregiato presenta, inoltre, un ottimo profilo lipidico, un’alta qualità conservativa e si presenta come un elemento essenziale per una dieta equilibrata.
Se invece un olio presenta all’assaggio difetti e i suoi parametri chimici non sono soddisfacenti, anche se si tratta di olio prodotto in frantoio e ottenuto solo attraverso procedimenti meccanici, non può essere catalogato come olio extra vergine, ma è catalogato come vergine o come lampante.
L’Olio di oliva vergine è un olio che viene miscelato con oli raffinati, cioè lavorati con agenti chimici quali il benzene. La legislazione non stabilisce un quantitativo minimo di olio vergine che deve rientrare nella miscela, solitamente è una percentuale minima, quel tanto che basta per ridare colore, odore e sapore all’olio che risulta nel complesso abbastanza ‘piatto’. Si definisce olio di oliva vergine un prodotto con difetti appena percettibili, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 2gr per 100gr.
Quindi entrambi gli oli si ottengono partendo dalle Olive e spremendole, si ottiene “la prima spremitura”. Qui parte la prima differenza: all’Olio di oliva l’aggiunta degli oli raffinati fa perdere qualità al prodotto, tanto da deteriorare la vitamina E, mentre l’olio extravergine di oliva non ha additivi, è puro, e viene spremuto e subito imbottigliato. È inoltre sostanziale anche la differenza di acidità che nell’olio di oliva è maggiore e potrebbe causare problemi digestivi. Infine l’olio d’oliva a differenza dell’olio evo ha un colore più tenue ed un gusto più delicato e può essere usato preferibilmente friggere.
Proseguiamo con le altre tipologie di olio probabilmente meno conosciute da noi donne…
L’ olio lampante, è un olio che viene classificato come vergine perché viene prodotto tramite estrazione meccanica delle olive. Tuttavia questo prodotto ha elevati livelli di acidità e può essere sgradevole al gusto e all’olfatto, pertanto non è commestibile. Si chiama così perché nell’antichità veniva impiegato come combustibile nelle lampade per l’illuminazione domestica.
La sansa è la pasta che rimane dopo la prima spremitura di olio vergine ed extravergine. Questo materiale di scarto è comunque ancora ricco di olio che può essere estratto mediante trattamento con solventi o mediante processi fisici. Il risultato è l’olio di sansa grezzo che per diventare commestibile deve essere sottoposto a un ulteriore processo di raffinazione. Si tratta di un olio utilizzato prevalentemente in ambito industriale, cosmetico e nella produzione di biomassa e biocarburante in ambito energetico.
Non servono altre parole dopo questa spiegazione… è semplice capire perché l’“extravergine” è migliore!
Ma c’è di più: fa bene! E perché fa bene l’olio EVO?
L’olio EVO ha tanti benefici, agisce positivamente nel nostro corpo, aiutandolo a debellare malattie croniche e ha azione infiammatoria. È ricco al 99% di lipidi formati da trigliceridi che a loro volta sono costituiti da acidi grassi monoinsaturi che aiutano a ridurre alcune malattie croniche, fanno aumentare il colesterolo “buono” HDL responsabile della funzione ripulitrice delle arterie. Poi c’è la famiglia dei polifenoli, degli antiossidanti che combattono i radicali liberi ritardando l’invecchiamento cellulare.
In età infantile contribuisce ad una corretta crescita e alla formazione delle ossa. Mentre in età adulta è consigliato soprattutto per proteggere l’apparato cardiovascolare e per la sua azione antiossidante.
L’olio EVO italiano è ricco di Vitamina E e K, e i minerali presenti sono potassio, sodio, calcio, ferro e zinco.
Da fine 2018, l’ente governativo americano che si occupa di alimenti e medicinali (“Food and drug administration”, FDA) ha modificato la sua definizione dell’olio extravergine di oliva. Ha dichiarato che, viste le evidenze scientifiche ed i numerosi studi in materia, l’Olio EVO non è più un semplice alimento, bensì una medicina. Secondo la FDA, è sufficiente ingerire 2 cucchiai al giorno di Olio EVO a crudo per trarne tutti i benefici.
Ma come conservare l’olio extravergine di oliva? Prestare attenzione alla conservazione dell’olio evo è importante, per mantenere e preservare tutte le sue qualità da “medicina”. Se lo comprate nelle latte da 3L o 5L, è meglio travasarlo in bottiglie piccole di vetro scuro. Conservate le bottiglie in luogo fresco e buio. Molti conservano l’olio in bottiglia in prossimità dei fornelli in cucina e questo accelera l’invecchiamento perché il calore ossida l’olio, parimenti la luce, e l’aria, e va consumato entro 18 mesi dalla produzione.
In quest’articolo ho cercato di far chiarezza su cose che magari diamo spesso per scontate o non sapevamo… abbiamo appurato che l’olio EVO è un alimento di altissima qualità che impreziosisce le tue pietanze ma, allo stesso tempo, migliora la salute. E poi, è bene ricordarlo, rappresenta il fiore all’occhiello del nostro Belpaese.
E tu usi olio evo o olio di oliva vergine? Conoscevi le loro caratteristiche e differenze?
12Scrivimelo nei commenti!💚